Una semplice iniziale può diventare un marchio eterno? Si nel caso di Chanel Logo: minimale, intramontabile, ricco di fascino. Ti raccontiamo perché
Chanel Logo: una storia avvolta nel mistero
Fra tutti i simboli del fashion il logo chanel è certamente il più riuscito. Minimale ed efficace, nessun restyling lo ha mai toccato. Perché è intramontabile come lo stile che rappresenta. Il fascino dello Chanel Logo è nella storia del brand; che è poi la storia di Gabrielle Chanel, la più celebre stilista al mondo. Il logo coco chanel sembra banale, come il Fendi Logo basato su un gioco grafico della lettera C. Eppure è di grande fascino, pensando che questa iniziale ricorre spesso nella vita di Gabrielle. Il padre Albert, venditore ambulante, conosce la madre Jeanne a Courpière, in Alvernia. La donna fa la sarta e le dà le prime dritte. Rimasta orfana a 12 anni, la bambina va in orfanatrofio dalle monache du Saint Coeur. Qui indossa sempre il colletto da collegiale, la cravatta a fiocco e il grembiule nero. Abbigliamento che la influenza anni dopo nelle sue creazioni. A 20 anni diventa commessa in una boutique dove si ricamano lenzuola e si cuciono abiti per signora. Un anno dopo comincia a inventare cappelli di grande successo. Se la passa bene, al punto da frequentare i caffè concerto. Il Rotonde la colpisce talmente che vuole cambiare vita; si fa assumere come cantante. In repertorio ha una vecchia canzone che spacca: «Qui qu’a vu Coco dans le Trocadéro». Il pubblico l’applaude, chiedendo a gran voce Coco: ecco il suo nome d’arte! Coco non è ancora stilista e non ha bisogno di un logo. E’ il suo primo amore, Etienne Balsan, a farla ragionare: nel 1907 la ragazza apre una boutique e va a vivere nel suo castello. Ecco un’altra parola chiave che inizia per C: le chevaux, i cavalli di Etienne. Coco va a lezione da un sarto del posto, che veste gli stallieri. E inventa i pantaloni da cavalcatura per donna. Una rivoluzione che spazza via gonne lunghe, cappelli pesanti, tacchi alti, e tutto ciò che impedisce di vestirsi da sole. La storia non si ferma: nel 1908 Coco conosce Arthur Capel, ricco inglese trasferitosi in Francia. E’ lui a favorire il suo successo nella moda a Parigi, in un laboratorio in rue Cambon. Nel 1910 nasce ufficialmente il brand: produce gonne e giacche su richiesta delle amiche di Capel. All’inizio si chiama ‘Chanel Modes’; nel 1915, quando le boutique diventano tre, diventa ‘Chanel’. Il suo stile continua a conquistare le donne; gli elementi ci sono tutti: il cappello senza veletta, le scarpe basse, il tailleur maschile, il fiocco, la collana di perle. Ma forse Coco non è ancora convinta: non vuole ancora uno chanel logo. Fino al 1918 si dedica alle divise per le infermiere. Finita la guerra si va tutti al mare a Biarritz; l’occasione è buona per lanciare i costumi da bagno. Il successo è tale che Coco apre una vera e propria azienda con trecento lavoranti. E’ questo il momento di lanciare una collezione che vale fior di quattrini. Grazie ad un’eredità di quarantamila franchi, nel 1920 Coco osa il cappotto ispirato alla moda russa. Leggi come continua la storia.
Logo Coco Chanel, qual è il suo vero significato
Gabriel Chanel fa una bella gavetta prima di mettere su un’azienda di moda. Il brand ha successo fin dal 1910; ma Chanel Logo nasce solo nel 1925. In quest’anno, infatti, finalmente incontra Ernest Beaux. Insieme progettano il profumo più ammirato al mondo. Il suo nome è semplicissimo: ‘Chanel n.5’, dall’etichetta di laboratorio. Qui entra in scena il packaging: la bottiglia ha la forma di un blocco ad angoli acuti, senza decorazioni. Beaux la costringe, però, a ideare il coco chanel logo. Sul tappo compare per la prima volta la C dello Chanel Logo; troppo banale? Molti vedono nel logo for chanel molto di più. Riprodotto con la calligrafia di Coco, è l’incrocio di due lettere C speculari, costruite geometricamente. I suoi colori sono da sempre il bianco e il nero: purezza e mistero. Sono certamente iniziali del suo nome d’arte, Coco Chanel. La stilista era affezionata alle iniziali, un po’ perché ne aveva ricamate molte sulla biancheria. Un po’ perché in famiglia il bisnonno Joseph le faceva incidere sui mobili. Ma le teorie sul suo vero significato si sprecano. Secondo alcuni la grafica dello Chanel Logo è influenzata dall’opera del pittore simbolista siberiano Mikhail Vrubel, morto nel 1906. Altra tesi collega la doppia C geometrizzata ai disegni del punto ‘Caterina de Medici’, certamente noto a Gabriel. Il simbolo è anche su una parete nel castello Château de Crémat di Nizza, spesso visitato da Gabriel. Ma anche sulle vetrate del monastero du Saint Coeur, dove passa la sua infanzia. Dal lato commerciale le due C speculari sono le iniziali dei due soci d’affari Capel & Chanel. Che ricordano, guarda caso, due ferri di cavallo, simbolo di fortuna. Esattamente come per il Logo Burberry. Infine, pare che Coco ammirasse i gioielli della regina Claudia di Francia, appassionata di C speculari. Per Coco la storia dell’iniziale continua: Quando Diaghilev prepara il balletto Le train bleu, crea i costumi fianco a fianco con lo scenografo Jean Cocteau. Il sodalizio dura 14 anni! Fino a quando il nuovo fidanzato, High Grosvenor duca di Westminster la porta sul suo yacht. Qui Coco ha l’idea di ispirarsi ai berretti da marinaio, lanciando braccialetti e collane di perle a cascata, simbolo del mare. Il successo continua, il logo si perfeziona: ecco come.
Coco Chanel Logo: design minimal, font a bastoni e molto charme
Dal 1910 al 1925 Coco Chanel non sente il bisogno di un logo per il suo brand. Lo Chanel Logo nasce per il suo profumo più famoso, Chanel n.5. Il suo design è minimal, il font a bastoni è il ‘Couture’ Sans-Serif. Da questo momento la creatività di Coco Chanel cresce vertiginosamente. Nel 1926 compare sulla rivista Vogue proprio il vestito ‘vertigine in nero’ che ha molto successo in USA. Così nel 1931 la stilista ottiene un contratto milionario per vestire le dive di Hollywood. Ma Coco non si limita al fashion: frequenta anche intellettuali e artisti, diventando un’autorità. Il nero l’accompagna in tutte le sue produzioni. Nel 1935 ha cinque boutique con 4.000 dipendenti, e lancia una linea di make up e una collezione di alta gioielleria. Il graphic designer non interviene sul logo, che resta uguale per tutti i prodotti del brand: non esistono per gli orecchini chanel logo o una collana chanel logo. Finita la Guerra, nel 1954 torna in Francia; i tempi sono cambiati e la nuova collezione è un flop. Stavolta Coco combatte contro la moda costruita di Christian Dior, che sbanca. Occorre una svolta, ma la grafica del logo non cambia: due C maiuscole sans serif identiche per dimensione, colore e carattere. Racchiuse in un cerchio nero che simboleggia l’eterna femminilità. Ma è anche uno specchio per riflettere la propria eleganza.
Conclusioni
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