Vuoi fare il Consulente Web Marketing? Ti spiego cos’è (in realtà)

Vuoi fare il Consulente Web Marketing? Ti spiego cos’è (in realtà)

alessandro mazzù consulente web marketing

Alessandro Mazzù

Si occupa di consulenza marketing da 15 anni, si definisce consulente per i consulenti di web marketing. Ha all’attivo corsi, libri, podcast. Praticità, concretezza, etica sono le sue 3 parole preferite. E’ Alessandro Mazzù e, in esclusiva per AddLance, parla della figura del consulente web marketing. E’ la tua attuale professione? Vorresti che fosse il tuo lavoro? Oppure sei un imprenditore e stai pensando di ingaggiarne uno? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Alessandro, Brand Me è uno dei tuoi ultimi libri. Quanto è importante per un consulente fare personal branding?

Diciamolo subito: non è importante solo per il consulente web marketing. Fare personal branding è importante per freelance, per SEO specialist e per tutte le figure che ruotano intorno al digital. Il succo è questo: il punto da cui partire, per promuoversi, non sono gli strumenti. Il sito, i social sono strumenti importanti. Ma sono secondari. Il punto da cui partire sono i valori. Che valori hai rispetto ai tuoi competitor? Perché un’azienda dovrebbe scegliere proprio te? Per rispondere, devi iniziare dal lavoro su te stesso, tirare fuori i tuoi valori e imparare a portarli all’esterno (usando anche gli strumenti di cui parlavamo prima, che sono tangibili). I tre pilastri del personal branding sono:

  • Verticalizzazione
  • Focalizzazione
  • Diversificazione

Se vuoi lavorare, se vuoi essere “scelto”, devi differenziarti rispetto agli altri. Questo significa fare personal branding. Perché i tuoi clienti ti sceglieranno anche e soprattutto per i tuoi valori (per ciò che dici e come lo dici) e per come questi tuoi valori sono affini ai suoi. E’ chiaro che il legame con la professionalità è strettissimo: più il consulente è affermato, più si diffonderà il suo messaggio, più avrà possibilità di essere ingaggiato.

 

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La strategia è al centro di tutto. Del personal branding, del rapporto di lavoro con il cliente… Quanto è importante, oggi, elaborare una strategia digitale?

L’aspetto strategico è importante e molti ancora lo sottovalutano. Quando dico molti non mi riferisco solo al consulente web marketing improvvisato. Mi riferisco anche a molte aziende che spesso trascurano la strategia e si concentrano solo sugli strumenti.

Il marketing però non è opinione personale e non è soggettivo: sono i dati a parlare e a farci scegliere un’azione promozionale rispetto ad un’altra. E come puoi misurare i dati? Se hai una strategia per farlo e non ti affidi al caso. Avere una strategia significa

  • Obbligare l’azienda (cioè il cliente del consulente web marketing) a visualizzare i suoi obiettivi
  • Analizzare lo scenario
  • Capire quali strade (digitali) prendere
  • Misurare le KPI (key performance indicator) e correggere eventualmente il tiro

 

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Lo stratega, insomma, è come un direttore d’orchestra e questo incarico è in capo al consulente web marketing. E’ lui che deve coordinare le varie figure per rendere l’intera melodia… orecchiabile.

 

Parliamo di giusta retribuzione. Come si può quantificare economicamente (e ragionevolmente) il proprio lavoro?

Qui è importante capire che il costo non può essere dettato da una moda. Il costo è il valore che noi diamo ai nostri clienti.

Tu vendi il tuo tempo, le tue giornate, per cui lo stipendio che ti danno è una sorta di ricompensa perché ti hanno rubato qualcosa

Lo scriveva il giornalista Tiziano Terzani. Se ti affacci ora alla professione certo non puoi chiedere cifre altissime, ma devi comunque rientrare dalle spese, spese che includono la licenza di strumenti software professionali praticamente indispensabili per lavorare al top. Se li usi, inoltre, avrai un vantaggio non da poco rispetto ai moltissimi (e sono veramente tanti) consulenti che non li usano o usano solo gli strumenti di analisi gratuita che, per loro natura, sono piuttosto limitati. E quando, chiederai, puoi iniziare ad aumentare il prezzo delle tue consulenze?

  • Quando acquisisci esperienza
  • Quando il tuo metodo funziona
  • Quando porti risultati al cliente

 

Bene. E se i risultati non arrivano? Come può il consulente gestire il rapporto con il cliente?

Questa è facile! (ride, ndr). Torniamo alla strategia. Averne una ti permette di visualizzare l’obiettivo finale e anche di dividere il tragitto in tanti micro obiettivi. Diciamo uno al mese, se l’obiettivo finale è da qui a un anno. Misura ciò che stai facendo mensilmente. Se al secondo o al terzo mese sei indietro rispetto all’obiettivo, parlane subito con il tuo cliente. Segui una strategia, quindi sei in grado di misurare, di parlare con i dati. Misurando, sai individuare il problema del tuo ritardo. Puoi dire al tuo cliente: “Guarda sono indietro, ma ti dico anche il perché“. Anche perché spesso la causa del ritardo non dipende dal consulente, ma da eventi esterni a volte imprevedibili (una nuova regolamentazione, un investimento maggiore da parte di un competitor, ecc). Il tiro si può correggere e andare avanti nella consulenza.

Se invece non hai una strategia, non hai gli strumenti per analizzare i dati e sei in ritardo… beh, probabilmente te ne sarai accorto solo a fine mandato. In questo caso, il cliente tenuto all’oscuro di tutto è assolutamente autorizzato a revocarti l’incarico.

 

Non solo freelance. Il consulente è spesso l’anello di congiunzione tra azienda e i (suoi) fornitori. Come ritagliarsi spazio in questa posizione?

Questa è una posizione un po’ complessa. Io sono il consulente web marketing e il mio cliente è l’azienda. L’azienda a sua volta ha i propri fornitori (freelance, agenzie, dipendenti, ecc) che si occupano del marketing. Il mio compito è quello di mantenere una posizione di equilibrio e di tutelare l’azienda. Devo, cioè, fare gli interessi del mio cliente. E’ mio dovere dire all’azienda: “Tu produci i tuoi materassi, sono io la tua interfaccia con il tuo staff di marketing, stai tranquillo“.

E questa è una frase magica perché l’imprenditore spesso è digiuno di marketing e non può avere la situazione sotto controllo come puoi averla tu. E puoi aiutarlo a prevenire errori, vere e proprie fregature, sperpero inutile di denaro. Se lo staff del marketing non è in grado di farmi vedere la misurazione delle performance di una campagna, probabilmente non ha misurato nulla, non stava seguendo una strategia, non sta lavorando bene. E io, consulente, lo riporto direttamente all’azienda nel suo interesse. E se lo staff che non funziona non si può cambiare? Il consulente propone di formarlo. Sempre, ovviamente, nell’interesse dell’azienda da cui è stato ingaggiato.

 

 

 

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