Le heatmap, mappe del calore in italiano, sono uno strumento di lettura dati che attraverso i colori e una grafica simile alle immagini termografiche forniscono una panoramica sul comportamento dei naviganti approdati sul nostro sito internet. In parole semplici, le heatmap ci permettono di vedere i dati relativi all’user experience del nostro sito (o del nostro e-commerce) al fine di migliorarne l’usabilità, diminuire se ce ne fosse bisogno i tassi di bounce rate e, indirettamente, aggiustare l’ottimizzazione SEO.
Ottimizzazione con Heatmap, mappe di calore: dalle funzioni specifiche alla registrazione di una intera sessione di navigazione
Detto ciò voglio soffermarmi per qualche riga sulle funzioni specifiche che tale servizio e in particolare il suo pacchetto di tool, è in grado di offrire. Le funzioni base sono le funzioni scroll, hover e click maps a cui spesso si affianca la possibilità di registrare un’intera sessione di navigazione di un utente o di un gruppo di utenti.
- La funzione scroll permette di capire attraverso un diverso uso dei colori fino a dove un utente sta scorrendo la tua pagina (o pagine) internet. Il termine scroll è un chiaro riferimento – neanche l’unico come leggerai più avanti – al movimento effettuato con il mouse sulla scrollbar. Personalmente ho trovato questa funzione davvero utile in particolare per chi redige contenuti sul sito in quanto grazie ad essa è possibile notare il grado di engagement [coinvolgimento – Ndr] e le modalità secondo le quali il navigante legge i contenuti.
- La funzione hover, invece, è molto interessante sotto vari punti di vista. Grazie ad essa infatti è possibile rilevare gli spostamenti del cursore del mouse fatti dall’utente sul tuo sito internet, paragonando tale puntatore ai movimenti oculari dell’essere umano. Sembrerebbe una nuova applicazione dell’eye tracker, ma lo è solo in apparenza. Stando agli esperti del settore, infatti, questa similitudine non sempre funziona. In linea generale posso dire comunque che l’idea di fondo è utile per chi si occupa di graphic design e vuole, quindi, rendere più efficiente ed efficace la parte visual del sito internet.
- Infine troviamo la funzione click maps che analogamente ad Analytics ti indica i click ricevuti sulle tue pagine internet. Con un’aggiunta rispetto al famoso tool di Google: click maps indica anche in quale posizione del sito i click sono stati effettuati. Questa funzione ti permette di testare, ad esempio, se un banner oppure una sezione del tuo sito sono state gradite in termini di navigabilità.
Le Heatmap sono utili per migliorare la user experience, l’estetica e l’ottimizzazione SEO del tuo sito
Tirando le somme, dal mio punto di vista le heatmaps sono molto utili per la parte estetica di un sito, il che non è pregiudizievole visto che in termini di posizionamento sui motori di ricerca l’user experience gioca un ruolo fondamentale. Il punto è che tale strumento per delle operazioni più complesse – quali il monitoraggio o l’avvio di una campagna pubblicitaria oppure il profiling di potenziali contatti (lead) – non è sufficiente. È indispensabile, per questo scopo, dotarsi non solo di una dashboard di tutto rispetto ma anche di una certa quantità di dati numerici. Sarà per questo che i principali software che offrono tale servizio sono tutti dotati di una dashboard più o meno complessa e più o meno simile a quella meglio conosciuta di Analytics.
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Per queste ragioni e per dovere di informazione, è necessario che elenchi i principali software presenti attualmente sul mercato che ho deciso di raggruppare in una mia personalissima mini-classifica, ponendo come criteri di selezione la qualità del servizio, la convenienza economica e la completezza dell’offerta.
4 software Heatmap, mappe di calore che puoi usare per migliorare la tua user experience
4. Heatmap.me
Al momento credo sia il miglior tool per rapporto qualità/prezzo specialmente per quella categoria di utenti che masticano ancora poco il favoloso mondo di internet. L’interfaccia grafica del sito è molto intuitiva e l’accessibilità ai suoi contenuti e al servizio è tremendamente semplice tenendo conto che – unico nel suo genere – offre una prova gratuita di sei mesi al termine dei quali è possibile abbonarsi ad un pacchetto. Super consigliato a chi vuole sperimentare senza troppo impegno. Un’alternativa valida potrebbe essere il plugin a pagamento per il CMS WordPress “UserTrack”, nettamente più famoso del primo ma un pizzico meno semplice per i non addetti ai lavori. Comunque validissimo.
3. Crazy Egg
È uno dei tool più popolari e apprezzati del settore nonché la scelta di alcuni big come Dell e Yahoo (FONTE: sito ufficiale). Ha un’offerta davvero completa a cui aggiunge un servizio extra di click maps chiamato “Confetti”. Un altro suo vantaggio è la compatibilità con i vari CMS come WordPress e Joomla ai quali ha riservato dei plugin specifici. Per i restanti, invece, è sufficiente fare copia e incolla del codice oppure usare Google Tag Manager. Secondo me, un punto a suo svantaggio è l’accesso alla prova gratuita di 30 giorni, in quanto obbliga l’utente a rilasciare i suoi dati bancari. Ciò potrebbe essere un ostacolo vista la diffidenza di molte persone ad acquistare online.
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Un’alternativa valida può essere Mouseflow che oltre alle solite features offre un servizio di funnel e di monitoraggio utenza durante la compilazione di un modulo (form). All’apparenza complicato ma semplice da usare soprattutto se si necessita di dati statistici da affiancare o confrontare con quelli di Analytics. Un punto a favore: oltre a possedere un plugin specifico per WordPress, possiede anche un’estesa compatibilità con tantissimi CMS quali ad esempio Drupal, Prestashop, Weebly, Blogger, ecc.
2. HotJar
Sicuramente a differenza dei precedenti è molto più macchinoso ma non per questo inaccessibile a un utente medio. Oltre al servizio delle mappe del calore, con esso è possibile anche inoltrare sondaggi online sul proprio sito, su altri siti o sull’indirizzo email. Buone anche le sue funzionalità riguardo agli imbuti di conversione e al tracking form. Anche se da un lato il suo abbonamento, per i clienti Business, può abbondantemente superare i 200/300 $ dall’altro per i clienti Personal la versione base è sempre gratuita (seppur con delle limitazioni) e l’upgrade costa soltanto 29 $ al mese.
1. ClickTale
Partner speciale sia per Oracle che per Adobe e uffici commerciali dislocati in tutte le più importanti città del globo. Queste sono solo alcune caratteristiche dell’azienda erogatrice di questo servizio che inizialmente non mi aveva fatto impazzire ma mi sono dovuto ricredere. La completezza di ClickTale risiede nella sua versatilità in quanto offre tanti servizi, tra cui le heatmaps e una “cabina di comando” al pari di quella di Analytics. Molto curiosa la funzione secondo la quale è possibile ottenere un tracciamento psicologico dei naviganti oppure l’avanzata capacità di gestire e analizzare i dati.
User experience e ottimizzazione SEO: quando Google Analytics da solo non basta
In conclusione è lecito domandarsi perché un tool come Analytics, forte del suo brand, non abbia integrato la funzione delle mappe del calore cosicché da sbaragliare i sopracitati competitor. La risposta c’è. Esiste infatti un’estensione per Google Chrome, chiamata appunto Google Analytics Heatmaps, che purtroppo non ha ancora dato i risultati sperati visto che è stata bocciata più volte dagli utenti del web. Non ti resta dunque che provare i tool descritti per migliorare la tua attività online, mentre i giganti del web, ancora una volta, si fanno battaglia.
Guest post a cura di Salvatore Tudisco
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