Dopo 13 anni come dipendente presso le aziende private, molti dei quali come Responsabile Sales & Marketing e Customer Service Representative, Antonella Damiano ha deciso di avviare la sua attività come libera professionista e nomade digitale e (anche) di lavorare da casa. “Sono un’Assistente Multilingue che aiuta i suoi clienti a delegare molte attività inerenti al loro business” spiega in esclusiva per AddLance Blog Cafè. Antonella è specializzata in Customer Service in 4 lingue e lavora soprattutto su Amazon e varie altre piattaforme online.
Cosa significa, oggi, lavorare da casa con specializzazione in Customer Service per team internazionali?
Nel mio caso vuol dire lavorare da remoto come freelance per aziende che si avvalgono della collaborazione, sia di dipendenti in sede, sia di altri lavoratori da remoto come me. Oppure per aziende che lavorano al 100% con team da remoto. Le aziende con cui collaboro in questo ruolo hanno sede, ad esempio, in Francia, in Inghilterra, in Olanda e, nella maggior parte dei casi, hanno un team di persone dislocate non solo in Europa, ma in tutto il mondo. La mia specializzazione è il Customer Service, ovvero mi occupo di dare supporto ai clienti nella mia lingua, nonché in inglese, francese e tedesco e di garantire la Customer Satisfaction. Di cosa mi occupo?
- Assistenza relativa a prodotti e servizi
- Assistenza amministrativa
- Moderazione di commenti e recensioni
- Screening di profili
- Testare procedure e molto altro
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Attraverso strumenti appropriati per il lavoro da remoto, mi interfaccio con colleghi e responsabili, per uno scambio di feedback e per monitorare e portare avanti il lavoro nel migliore dei modi.
Lavorare da casa nel Customer Service: che tipo di candidato cercano le aziende, quali competenze è necessario sviluppare, che strumenti occorre conoscere?
Le aziende ricercano persone che abbiano una grande esperienza nel Customer Service e che si siano interfacciati già con clienti internazionali. La conoscenza delle lingue straniere è fondamentale nella maggioranza dei casi. Ed è un grande plus saper già lavorare con gestionali specifici per il Customer Service, su piattaforme E-commerce e su Amazon. Viene sempre più richiesto, inoltre, di occuparsi di Supporto Clienti tramite i social network, quindi viene testata nei candidati la conoscenza dei principali Social e anche le proprie competenze come moderatori e come Community Manager.
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Lavorare da casa, come vive un freelance? Descriva la sua giornata tipo, le sue difficoltà, i punti di forza del non dover “timbrare il cartellino”
Ovunque io mi trovi, in Italia o a Londra o altrove, cerco di iniziare la mia giornata con degli esercizi di ginnastica o con lo Yoga. Il lavoro, poi, inizia innanzitutto dallo screening delle mail. Dopodiché mi collego con alcuni clienti ad orari fissi. Quando non lavoro con i team, ma con i singoli liberi professionisti, mi incontro con loro in videoconferenza. Dopo tanti anni come dipendente, ho scoperto quanto sia flessibile lavorare da nomade digitale. Lavoro molte ore al giorno e può capitare anche durante il weekend, certamente, ma il mio ufficio è nella mia valigetta con il portatile e posso spostarmi ovunque io necessiti e desideri. Infatti mi sposto spessissimo tra Toscana, Umbria, Lazio, e una gran parte dell’anno lavoro da Londra. Quindi il lavoro e la vita personale sono molto più bilanciati e armonizzati, rispetto a quando lavoravo da dipendente. Le difficoltà? Sono quelle della libera professione, come ricercare clienti o raggiungere gli obiettivi del proprio Business Plan. In più c’è la diffidenza (per lo più in Italia) verso i lavoratori da remoto. Bisogna “educare” le persone al fatto che non lavorare in ufficio non toglie nulla alla qualità del lavoro e che i nomadi digitali non abbracciano una moda, ma sono per il mondo del lavoro una nuova opportunità.
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Qual è la cosa più importante che ha imparato dalla sua esperienza personale/professionale?
La mia esperienza personale/professionale mi ha insegnato che bisogna credere nei propri sogni. Se non avessi lasciato il mio lavoro da dipendente, non avrei potuto aprirmi a molte nuove possibilità, tra cui quelle legate all’esperienza di Londra. Realizzare i propri sogni costa tanta fatica e sudore. Ma quando i sogni prendono corpo, si capisce che ne è valsa davvero la pena. Bisogna studiare e prepararsi tanto e non ascoltare gli scettici e i pessimisti, bensì andare dritti, determinati per la propria strada.
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