Il colosso Adidas corre veloce da più di un secolo, tagliando un traguardo dopo l’altro sul mercato mondiale. Il suo segreto? Voglia di rinnovarsi e grafica vincente! Scopri tutta la storia del logo Adidas, dagli inizi imbarazzanti al successo planetario.
Lo stemma Adidas, dalla partenza imbarazzante alla rivincita
Il logo Adidas ha una bella età ma è ancora imbattibile grazie al successo planetario del brand. O è il contrario? E’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina! Sei a caccia di un logo per un’attività e confessi di avere ancora dubbi sull’argomento? Ecco per te tutta la storia del logo Adidas, classico caso di logo e brand che corrono sempre insieme vincendo tutte le sfide. Il colosso delle scarpe sportive ha una partenza complicata: allo start ci sono due fratelli, Adolf e Rudolf Dassler, vissuti nella Germania nazista. Una società ossessionata dalla forma fisica, che esalta la sua superiorità anche nello sport. Precedente imbarazzante: Adolf Dassler è nell’esercito tedesco durante la Prima Guerra mondiale e dopo si iscrive nel partito nazista per partecipare alla seconda. Tra una guerra e l’altra trova il tempo di fabbricare scarpe sportive nella cucina di sua madre. Il fratello minore Rudolf si aggrega, ma qualcosa va storto tra i due: Rudolf taglia con Adolf e fonda una società competitor che si chiamerà Puma! Adolf soffre per essere stato staccato nella corsa al successo: cerca di farsi venire una buona idea per lanciare alla grande la sua Dassler Shoes. Non lo sa ancora, ma sta per sfondare alla grande sul mercato. Ecco tutte le fasi della sua ascesa:
- 1936, anno d’oro del regime nazista e delle Olimpiadi di Berlino. Hitler snobba Jesse Owens, il velocista di colore in gara per gli USA: è convinto che non possa battere un tedesco. Pur portando il nome del fürer, Adolf Dassler si dimostra più furbo di lui: nasconde i suoi scheletri nell’armadio (gli affari sono affari!), riempie una valigia di scarpe e chiede proprio a Owens di indossarle in gara. L’afroamericano si aggiudica il traguardo olimpico usando scarpe tedesche: è un doppio smacco per la Germania nazista e l’inizio di una carriera vincente per l’imprenditore, primo sponsor delle Olimpiadi nella Storia
- 1947, il brand svolta e cambia nome: Adidas. Il marchio viene da una versione ridotta di nome e cognome del proprietario: Adi (Adolf) + Das (sler). Adi è anche il nome con cui lo chiamano in famiglia
- 1949, Dassler registra la sua nuova azienda, localizzata ad Herzogenaurach, in Baviera. E’ in cerca di un logo, ma al momento si accontenta di un semplice stemma.
Praticità, semplicità e voglia di vincere: queste le 3 qualità del brand Adidas che il suo fondatore vuole trasmettere nel nuovo logo. Leggi di seguito come è arrivato al logotipo Adidas che tutto il mondo conosce.
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Evoluzione logo Adidas: dallo stemma iniziale al simbolo mondiale
L’ex nazista Adolf “Adi” Dassler produce scarpe sportive di pregio, litiga col fratello socio Rudolf e poi lancia le sue scarpe sportive alle Olimpiadi di Berlino. L’idea è geniale, considerando che sponsorizza un afroamericano medaglia d’oro sul podio. Addio mito della razza ariana, ma gli affari sono affari: Adidas diventa leader mondiale di scarpe sportive, simbolo di competizione sana ma anche spregiudicata. Il brand, però, ha bisogno di un logo. Adolf lo sa, e si procura subito un naming e una grafica. Ecco dall’inizio tutte le fasi della sua evoluzione:
1924, Il brand è ancora Dassler Shoes
Siamo ancora agli esordi della marca e Dassler si avvale di uno stemma che contiene:
- Uno scudo a sfondo nero
- In primo piano in bianco un gabbiano che porta nel becco uno stivale da uomo
- Una bordatura a contrasto che racchiude il tutto
- La scritta Dassler con un font preso dal costruttivismo tedesco, corrente artistica popolare in quel momento. Somiglia al Futura e si ispira alle geometrie sperimentali del Bauhaus ad altezze scalate, formando una corona al di sopra del simbolo.
1949, L’azienda si chiama Adidas
Il primo logo ufficiale consiste in un’armoniosa combinazione di dettagli verbali e grafici così composti:
- Elemento centrale: una scarpa dentata posizionata tra i pali del football americano, costituiti dalle gambe estese della “d” minuscola, il tutto all’interno di un semicerchio
- Il nuovo logo Adidas nella parte inferiore; al di sotto c’è la parola “Sportschuhe“, giusto per chiarire la natura del prodotto
- Nella parte superiore del semicerchio c’è il nome esteso del titolare dell’azienda
Anni ’50 e ’60, primeggia la componente verbale
In questo periodo c’è una prima evoluzione: la componente verbale del logo Adidas prende il sopravvento sulla grafica:
- Si usa un semplice font sans-serif a lettere minuscole ravvicinate della stessa dimensione
- La gamba della “a” è tagliata ad angolo e puntata in alto
- Lo sfondo è bianco e la scritta nera.
- Il punto sopra la “i” e i lati della “d” coincidono in altezza. La gamba “a” è rettangolare, senza tagli e punte.
Anni ’70, si introduce un nuovo simbolo grafico (ma è riciclato!)
Ma è di seconda mano: l’azienda finlandese Karhu Sports, infatti, chiude i battenti, è a corto di capitale e accetta di vendere al famoso brand il suo logo. Prezzo: 1.600 dollari e due bottiglie di whisky. Un bel colpo! La grafica “riciclata” del logo Adidas si compone di:
- Un trifoglio nero spezzato da tre strisce trasversali bianche che simboleggia la diversità e la conquista del mercato dei 3 continenti: Nord America, Europa e Asia. Compaiono tre strisce lungo il lato di ogni scarpa: il logotipo Adidas, infatti, scompare sui prodotti. Tutti i modelli di scarpe riportano solo le tre strisce laterali, dato che il brand si chiama in tutto il mondo “l’azienda delle tre strisce”
- Scritta con un nuovo carattere più tondeggiante e morbido, mentre i segni della “s” sono più larghi e più lunghi
Adidas ottiene finalmente un logo asciutto e leggero rispetto allo stemma iniziale: alla fine degli anni Settanta il brand è in volata. Leggi di seguito il resto della storia fino ad oggi.
Tutta la storia del logo Adidas dagli anni Ottanta ad oggi
Dal 1936 Adolf Dassler punta alto e vince, perché il suo brand di scarpe sportive corre più veloce degli altri. Nel 1987 però cede il controllo della società a Bernard Tapie. La produzione ha un’impennata, ma il francese è indebitato fino al collo: vende Adidas a Robert Louis – Dreyfus. Anche il logo attraversa nuove fasi creative:
- Anni ’80, nasce Adidas logo “da collezione”: icone speciali stampate solo su certi modelli di scarpe. Per esempio, il ritratto in verde del super tennista americano Stan Smith con la sua firma, posizionato sulla linguetta della scarpa. E’ subito successo
- Anni ’90, il direttore creativo di Adidas, Peter Moore, gioca con le tre strisce del logo: sulle scarpe sono oblique, perché non ripeterle uguali nel logo? Le sovrappone in ordine crescente simboleggiando una salita in montagna (o sul tapis roulant di casa). Il messaggio è: non importa come fai sport, quel che conta è sconfiggere le difficoltà e raggiungere l’obbiettivo con ai piedi la scarpa giusta
- 2002, il brand lancia un sotto-marchio chiamato NEO, dedicato alle giovani generazioni: nasce l’Adidas Style nel settore della moda. Il logo NEO Adidas è composto da una sfera nera con tre strisce bianche irregolari che l’attraversano, come l’artigliata di un potente animale e la scritta Adidas.
- 2005, nasce il logo della serie Y-3 sviluppata da Eji Yamamoto e della linea SLVR. Riassumendo, in questo periodo le grafiche usate sono diventate 4:
01. Strisce bianche e nere alternate, a sinistra del nome classico
02. Un trifoglio nero con tre linee bianche.
03. Tre ampi quadrangoli diagonali inclinati a sinistra.
04. Un cerchio con spazi arcuati irregolari.
05. Scritta con il font TeXGyre Adventor, sviluppato dalla tipografia GUST: un tipico sans serif geometrico con elementi arrotondati e tratti rettangolari.
06. Tavolozza dei colori classica: combinazione di nero (per elementi grafici e iscrizioni) e bianco (per interstizi di lettere, linee all’interno di un cerchio/trifoglio e sfondo). Tutte e 4 le versioni del logo Adidas si riconoscono al primo sguardo anche quando il naming è assente. Un risultato sbalorditivo nel logo design.
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La storia del logo Adidas parla chiaro: per correre veloce e tagliare il traguardo il brand ha bisogno di un logo vincente. Progettalo subito con AddLance!
Bell’articolo ma quello nella prima foto con Owens non è Adi Dassler: è Luz Long