Il programmatore PLC è oggi una delle figure professionali più richieste nell’ambito dell’industria 4.0. Grazie alle competenze nello sviluppo e messa in opera di sistemi di automazione industriale basati su PLC e robot collaborativi, il tecnico specializzato è una risorsa essenziale per abilitare i processi di digitalizzazione delle linee produttive.
Padroneggiando metodologie di programmazione avanzate nonché linguaggi di modellazione e simulazione di sistemi complessi, il programmatore PLC è in grado di implementare logiche di controllo sofisticate per l’interconnessione in rete di macchinari e impianti. Ciò risulta cruciale per portare i processi verso l’industria 4.0 e rispondere alle esigenze di flessibilità, tracciabilità e customizzazione di massa dei prodotti tipiche dell’economia digitale.
Soprattutto quando operante con modello freelance, il tecnico specializzato in programmazione PLC può fornire competenze trasversali a realtà di ogni dimensione e settore, supportandole nello sviluppo di linee intelligenti e nella crescita in termini di efficienza, qualità e time-to-market. Rappresenta pertanto una risorsa chiave per l’innovazione e la competitività del tessuto produttivo, risultando sempre più strategico per le performance e lo sviluppo del business aziendale nel medio-lungo periodo.
PLC programmer: Linguaggi e metodologie di programmazione
I linguaggi di programmazione per PLC ricoprono un ruolo fondamentale nell’attività del programmatore Software. Uno dei più diffusi è il linguaggio a contatti (Ladder Logic), basato su una simbologia grafica che ricorda quella degli schemi elettrici, ideale per programmare sequenze logiche e azionamenti.
Altro standard di riferimento è il linguaggio a teste/transizioni (FBD), adatto per applicazioni che richiedono elaborazioni numeriche e la programmazione strutturata di blocchi funzionali.
Per progetti complessi si usano i linguaggi testuali, come il linguaggio a struttura di testo (STL), derivato dal Pascal, o l’IL, simile al C. Essi permettono una programmazione modulare mediante funzioni e variabili strutturate.
Risulta fondamentale per il programmatore PLC la capacità di scegliere il linguaggio più idoneo in relazione alle caratteristiche di ogni singola applicazione industriale, al fine di sviluppare software efficienti e di semplice manutenzione nel tempo. È altrettanto importante padroneggiare metodologie di sviluppo del codice strutturato, documentato e trasferibile su differenti marche di automazione, anche mediante l’uso di librerie e funzioni personalizzate.
Programmatore PLC: ruolo e compiti
Il programmatore PLC ricopre un ruolo centrale nell’automazione industriale, occupandosi della progettazione e implementazione di sistemi di controllo. Molti tecnici specializzati svolgono questa professione come liberi professionisti, i cosiddetti programmatori freelance per PLC.
Lavorando sia in autonomia che in collaborazione con system integrator, il programmatore freelance analizza i requisiti di automazione e sviluppa la logica di controllo dei processi produttivi mediante Software PLC e HMIs. Programmando segnali, crea routine e algoritmi per gestire macchinari industriali. Definisce inoltre architetture hardware e comunicazioni di rete.
Grazie alla propria esperienza cross-industry, il programmatore freelance fornisce il proprio supporto tecnico ad aziende di diversi settori, occupandosi anche di attività di consulenza, configurazione, collaudo e assistenza post-vendita.
Rispetto al classico modello dipendente, il lavoro in freelance garantisce flessibilità organizzativa, maggiore autonomia decisionale su tempistiche e modalità di intervento nonché una visione trasversale su tecnologie e approcci metodologici.
Programmazione PLC: tutti gli strumenti di sviluppo
La progettazione di sistemi embedded richiede una panoramica completa degli strumenti di sviluppo software. Oltre ai classici tool di programmazione PLC, risultano essenziali anche i toolkit per la programmazione microcontrollori. Software IDE come Arduino, MPLAB e Runtime permettono di compilare e caricare il firmware su microcontrollori, fornendo interfacce di debug avanzate.
Lo sviluppo di programmi per PLC richiede l’ausilio di specifici software di programmazione e debugging. Uno strumento fondamentale è il PAC (Programming and Configuration tool), software fornito dai principali produttori di PLC per progettare l’applicazione mediante interfacce grafiche per la programmazione a contatti o a testo.
Software SCADA/HMI permettono invece di progettare le interfacce uomo-macchina. Particolare rilevanza hanno i simulatori, che consentono di testare il programma “a secco” prima della programmazione sul PLC vero e proprio, emulandone l’hardware e il comportamento in tempo reale. Programmi di simulazione di processi permettono inoltre di testare l’intera soluzione di automazione prima dell’installazione in campo.
Software di testing supportano il debug del codice, individuando eventuali errori di programmazione. Strumenti di revisione dei programmi garantiscono infine la tracciabilità e gestione delle versioni del software nel tempo, anche su piattaforme distribuite. Padroneggiare queste tecnologie è essenziale per sviluppare procedure di engineering in grado di rendere il collaudo e la messa in servizio di un impianto più efficienti e sicuri.
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