L’Interior Designer che hai ingaggiato ti propone un rendering 3D. Il tuo grafico di fiducia ti parla di programmi per rendering ad alta definizione. Quante volte ti sei chiesto che significa? Niente panico. Leggi uso del rendering significato e scopo nella guida pratica per non addetti e chiarisciti le idee una volta per tutte.
Rendering significato e scopo: 6 cose da sapere subito
Il Designer ingaggiato per svecchiare il tuo appartamento ti ha proposto un render di architettura. Oppure stai costruendo uno stand fieristico e l’allestitore ti propone un progetto da caricare online. O magari ti hanno ingaggiato per promuovere un museo e si aspettano da te l’idea giusta per catturare visitatori nel web. In tutti questi casi la soluzione è un rendering. Se ti chiedi cos’è e hai cercato su Google “rendering traduzione” perché non sei un addetto ai lavori, eccoti una spiegazione semplice. Il rendering, detto anche CGI (Computer- Generated Imagery), è una costruzione grafica che ti mostra spazi e oggetti ancora da realizzare.
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Hai capito bene: nel rendering le cose sono solo virtuali e vengono fuori da disegni o fotogrammi messi in movimento grazie ad un algoritmo matematico. Le immagini dei rendering sono realistiche, hanno profondità, altezze, lunghezze, luci e ombre scelti dal grafico sulla base del progetto. Lo scopo è quello di rendere l’idea di come potrebbe essere la realtà una volta realizzata. Ecco perché il rendering è usato soprattutto da Designer e Architetti. Visitare virtualmente gli ambienti della casa, muovere gli oggetti da costruire, è un asso nella manica con i loro clienti. Il novanta per cento delle volte, infatti, se quello che vedono piace, firmano subito il contratto di ingaggio. Non basta: il rendering 3D, cioè quello che mostra spazi e oggetti in 3 dimensioni, è usato anche nell’industria. Aiuta a capire il funzionamento del prodotto, per esempio di un’automobile. Nel settore eventi, è utile per promuovere le location aggiungendo un pizzico di fantasia. Nei videogiochi è necessario per coinvolgere l’utente in una realtà immaginaria di grande impatto.
Ora che conosci i vari tipi di rendering vorresti usarlo ma non sai bene se può esserti davvero utile? Niente paura, usa tranquillamente il rendering se devi:
- Immaginare come potrebbero essere una casa, uno spazio aperto, un giardino, un singolo ambiente, dopo averli costruiti o modificati. Così decidi se le scelte fatte in fase di progetto sono giuste o vanno cambiate. In questo caso il rendering deve essere realistico. Una volta costruito, infatti, l’oggetto potrebbe non corrispondere alle aspettative, deludendo te o il cliente
- Capire il funzionamento di un prototipo o di un gadget che vuoi sponsorizzare o produrre. In questo caso si tratta di un investimento aziendale: guardare il rendering ti aiuta a prevedere vantaggi e svantaggi in anticipo
- Promuovere online una novità da immettere sul mercato, ancora in fase di ideazione. Fa parte del branding e suscita curiosità nel consumatore, che aspetta con ansia l’oggetto reale
- Visitare virtualmente una monumento, una fiera espositiva, un sito archeologico. E’ l’ultima trovata del marketing e sta avendo grande successo. Guardare il rendering stuzzica quegli utenti che si spostano difficilmente per andare sul posto.
- Costruire un videogioco che funzioni. Qui vale la regola contraria: via libera alla fantasia per costruire spazi e scene ben lontani dalla realtà
- Ottenere l’ok per un progetto da un Ente finanziatore: in generale presentare un rendering di luoghi e ambientazioni anche virtuali aiuta a convincere lo sponsor.
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Rendering significato e costo. Conosci le 4 tecniche per scegliere bene e pagare il giusto
Prima di iniziare, chiariamo visto che ne stiamo parlando da un po’. Si dice render o rendering? Tecnicamente è la stessa cosa, la differenza è solo grammaticale. Nella lingua inglese render è il sostantivo, mentre rendering è la forma gerundiva. Nessun timore ad usare l’uno al posto dell’altro. In tema di precisazioni, però, potrebbe sorgerti spontanea un’altra domanda: il renderista cos’è? Bene, il renderista è il professionista che realizza i render. Può lavorare come esperto freelance, oppure fare parte di un team come lavoratore dipendente, generalmente presso uno studio di grafica.
Detto questo, supponiamo che (il renderista) ti abbia proposto un rendering ad un certo costo. Sei pronto a investire sul progetto, ma vuoi valutare se il rapporto qualità/prezzo è giusto. Dato che non sei un addetto ai lavori, ti consigliamo di informarti sulla tecnica che il grafico ha intenzione di usare per fare il tuo rendering. Di base sono quattro:
1) La Rasterizzazione
Usa linee fotografate con lo scanner. In gergo tecnico si chiama Scanline. Ideale quando il movimento delle immagini deve essere molto veloce, cioè in tempo reale (real time rendering) e la grafica interattiva. Chi guarda viene coinvolto in prima persona. Per questo si usa nei videogiochi e nelle esperienze interattive, dove virtualmente puoi spostare oggetti, camminare, salire o scendere, affacciarti, cliccando su pulsanti.
2) Il Raytracing
Più realistico della Rasterizzazione, ha maggiore effetto fotografico perché usa diversamente la luce con il colore. Può essere di due tipi:
- Statico, se non ha movimento delle immagini. Grazie al foto inserimento ti coinvolge da semplice osservatore, mostrandoti l’ambientazione di un oggetto
- Dinamico, cioè con immagini in movimento. In questo caso il fattore velocità conta molto, il movimento deve apparire fluido. Quindi accertati che il rendering trasferisca sullo schermo un minimo di 18-20 fotogrammi al secondo. Se vedi le immagini muoversi a scatti vuol dire che è sceso al di sotto di questo valore e non ti serve a un bel nulla.
3) La Radiosity
Detta anche “Radiosità”, ti fa vedere più ombre morbide e maggiori sfumature di colore. Si usa combinata al Raytracing per raggiungere livelli superiori di foto realismo.
4) La modellazione 3D
Si chiama anche rendering 3D e disegna una forma in 3 dimensioni. Una volta definita graficamente gli si incollano sopra le texture dei materiali a piacere, con la tecnica del surfacing. Infine gli si dà una luminosità. Addirittura, per rendere le immagini ancora più corrispondenti al reale, si aggiungono effetti atmosferici come nebbia, fili d’erba mossi dal vento, pioggia.
Rendering significato e uso: ecco gli 8 programmi più adoperati
Altro fattore che influenza il costo e la qualità del rendering sono i software usati dai grafici per realizzarlo. Se non sei un addetto ai lavori, ti diamo le indicazioni di massima per ingaggiare il professionista all’altezza del tuo progetto. Ecco una carrellata dei programmi per rendering più usati:
- Google SketchUp, semplice e veloce, con opzioni di modellazione 3D
- Open SCAD per rendering tridimensionali completi, che si interfaccia anche con altri software di rendering 3D
- Lumion, ideale per la visualizzazione di progetti CAD e BIM nel settore delle costruzioni. Realizza video 3D e panorami VR quasi in tempo reale
- 3D Studio Max, il più usato. Ha un potente motore di renderizzazione e tempi veloci di produzione.
- Blender, un software open source cioè non a pagamento. Consente la modellazione tridimensionale e permette di lavorare alla renderizzazione avanzata, all’animazione e alla composizione delle visualizzazioni
- V-ray di Rhinoceros, per rendering di foto ritocco. Significa che puoi modificare una veduta o un contesto fotografico a tuo piacere. E’ uno dei più usati dai progettisti per la visualizzazione architettonica e ambientale
- Mental Ray, che usa una combinazione di Raytracing e Radiosity
- Edificius, come render architettura è usato per la progettazione BIM (Building Information Modeling). Produce un rendering fedelissimo al progetto da realizzare, in Realtà Aumentata.
Conclusioni
Il rendering è uno strumento moderno, più o meno sofisticato, che aiuta ad immaginare la resa finale di un progetto. Affidati ad un grafico professionista per realizzarlo, vedrai che l’investimento darà i suoi frutti!
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